G M A
Discomparse
Nino Aragno Editore
Torino, 2023
collana: i domani
Nella loro varietà sorprendente, le voci che abitano Discomparse danno parola agli «svociati, gli sfigurati del margine, che i discorsi dominanti negano, cancellano, dimenticano». Così se nella Scolta si confrontano, in un teatro della crudeltà dove la tragedia classica incontra Bergman, due inverse inibizioni della lingua, in Visita alla città di Sodoma un allegorico «deserto» è punteggiato da lapidi d'invenzione, in ricordo di coloro che persero la vita per la propria sessualità. La stessa geografia, in Antiscoperta dei monti, consente la «discoperta» di «cose che non son cose», per dirla con Leopardi, «ma sono comunque». Quelle «discomparse» sono presenze che la preterizione consegna al desiderio o al rimpianto: come nelle parole-singhiozzo rivolte da Lear, in Cor, al corpo straziato di sua figlia. O come le figure dei neri riscattate dagli Estratti, invertendo il «naufragio di voci» di una tradizione che li emargina, per segnare a dito l'altra scomparsa, in mare, che sfregia il nostro tempo. La parola si «squaglia» e si «diplasma» - ma solo per «innascere». Una lingua che prenda atto della propria costitutiva partizione è una lingua non (ancora) nata, che nondimeno parla. Come quella «che s'innova e che / scalcia», dalla «Signora» indovinata in quella barbarica della «scolta»: prima o poi destinata a «scalzare dal nostro domani / questo paralizzato italiano». Se tornerà possibile un dialogo, allora, finalmente potremo dire di essere nati.
Andrea Cortellessa
La scolta
Nottetempo
Roma, 2013
SBN: 9788874524693
collana: poeti.com
L’Orestea di Eschilo si apre con il monologo di un personaggio destinato a scomparire per sempre dalla trilogia. È la guardia, chiamata “scolta” in alcune traduzioni dal greco. Nei testi di Gian Maria Annovi, questa figura liminare diviene un’anonima badante dell’Est, chiamata a vegliare su un’anziana incapace di muoversi e parlare. Così come la scolta eschilea anche il personaggio di questo poemetto attende un segnale – la morte di chi accudisce – che la eliminerà per sempre dalla scena. Disarticolando e reinventando l’italiano della badante, Gian Maria Annovi presenta un duello impossibile, tutto mentale, tra due esseri umani distanti, sebbene irrimediabilmente uniti in un destino di cancellazione.
Italics
Nino Aragno Editore
Torino, 2013
SBN: 978-88-8419-604-0
collana: i domani
Miscellanea di testi scritti tra l’ottobre 2002 e, simbolicamente e retroattivamente, la data liminale del 10 settembre 2001 – estremi temporali che corrispondono ai finisterrae geografici di Los Angeles e New York – Italics riprende serie inedite e parzialmente inedite. All’eterno, raggelato gioco delle personae/maschere e dei soggetti fissi nella loro interlocutorialità, che accompagna da sempre lo scrivere infinitamente rastremato, asintotico di Annovi, si accompagna qui il senso dello straniamento spaziale e temporale, più sottile dello sradicamento ma suo comunque affine, che in modo diffuso possiamo collegare anche allo stato migrante del suo autore negli Stati Uniti: al suo essere in fuga in una distanza che si trova inevitabilmente, nell’era del tempo reale/reality, contaminata di prossimità. Italics, in anglo-americano, è l’espressione che indica il corsivo tipografico, ma che qui s’innesta come indicazione di un’altra voce, di un tono distinto (privato?) e/o di un rimando ironico all’origine, a sua volta stratificata, fatta palinsesto, resa altra o perduta sullo sfondo di quella frontiera rivoltata all’interno che sono gli Stati Uniti oggi, tra Manhattan e «Los Angeles, l’oceano mediatico, il deserto». Del resto, come scrive Annovi nelle Note, il titolo vuole alludere «alla condizione d’isolamento di chi si trova a scrivere in un contesto alloglotto: l’italiano esiste qui come percepita alterità. Lingua in fuga dallo scrivente, in qualche modo straniera». La lingua madre, la matria, si rovescia nel suo contrario.
Laura Pugno
KAMIKAZE e altre persone
Transeuropa
Massa, 2010
SBN: 9788875800888
collana: inaudita
In Kamikaze (e altre persone), partendo dalla figura-limite del titolo, Gian Maria Annovi esplora l’immaginario terroristico contemporaneo.Soggetto in esplosione, il kamikaze, come le altre soggettività estreme che compaiono in questi testi, presentati anche in versione inglese, è legato al dispiegarsi recente di una Storia percepita come disumanizzata ed alienante, e insieme alla storia più personale ed emotiva di chi tenta di scrivere d’amore ai tempi di Abu Ghraib.
Con una prefazione di Antonella Anedda e un cd musicale di Joseph Keckler.
I brani originali che compongono Featured Creatures, rappresentano la ricerca di una sintesi tra teatralità lirica e minimalismo blues. In questo suo primo album, Joseph Keckler conduce l’ascoltatore in un universo dark e decadente, onirico e straniante, carico di sessualità e popolato da inquietanti creature.
Joseph Keckler è un performer, cantante e scrittore americano. Definito dal Village Voice uno dei “Best Downtown Performance Artist” newyorkesi e “major vocal talent” dal New York Times, i suoi spettacoli includono monologhi e brani musicali originali.
Terza persona cortese
Edizioni d'if
Napoli, 2007
SBN: 978-88-88413-53-2
collana: i miosotis
Vincitore del Premio di Letteratura «i miosotìs» intitolato a Giancarlo Mazzacurati e a Vittorio Russo I Edizione – 2006/07
Terza persona cortese è un dialogo per voce sequestrata e persona che tace, dialogo che ha luogo in sette camere, al tempo stesso stanze di una realtà ridotta a reality e inquadrature – visioni offerte al let- tore/spettatore. Grande Altro o partner inumano, amante o assassino, questo Lei così cortese da eliminare la prima persona è qui chiamato sulla scena poetica, forse per la prima volta dai tempi della cortezia.
Denkmal
Edizioni L'Obliquo
Brescia, 1998
collana: Ozi
volevo perso
il respiro
(che non è mio)
(che non lo sento)
e perso quello
sparirmi:
non cresca
buio.
né vento. né sale.
né mano. né piede.
né fare respiro
né farlo per sempre
Persona presente con passato imperfetto
Lietocolle
Falloppio, 2018
SBN: 9788893820820
collana: la Gialla
Questa raccolta presenta testi che è ormai lecito considerare dispesi, quanto disperso è forse da tempo anche il loro autore. La persona che un tempo li aveva concepiti, infatti, seppur presente, oggi non esiste più. Il nucleo principale di Persona presente con passato imperfetto è un oggetto mutilo, che il pudore avrebbe forse preservato dallo sguardo altrui. Si tratta della raccolta intitolata Secondo persona, cui accennavo già nella nota di accompagnamento a Terza persona cortese, la serie che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto chiudere quel volume. Da quanto rimasto ho in seguito chirurgicamente estratto, con qualche inedita aggiunta, le poesie che compongono Kamikaze e altre persone. La storia che racconta Persona presente con passato imperfetto non può dunque che essere puramente testuale. Questo libro è un registro dalle pagine strappare di ciò che è stata e in buona misura non potrà più essere la mia poesia. In parte perché sono ormai altre le sollecitazioni cui mi sottopone il presente, ma anche perché quel libro fantasma si concludeva con il suicidio/omicidio pronominale di Terza persona cortese, alla cui definitiva perentorietà non mi sono più sottratto, salvo pochi episodi regressivi qui appunto documentati. Al corpo principale di quel libro fantasma ho aggiunto, senza punti di sutura, anche altre brevi serie poetiche che non hanno trovato spazio d’articolazione nel disegno di una nuova raccolta che attende faticosamente un futuro. (da "Nota dell'autore")